Ciao Lello

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di Cesare Natoli

Era una persona gentile. Sì, è questa la prima cosa che mi viene in mente di Lello Allocca, in una mattinata nella quale lo sconforto e il dolore vanno ancora di pari passo con l’incredulità. Una persona gentile, garbata, mai sopra le righe. Un uomo cortese e generoso in un microcosmo, quello dell’agonismo subbuteistico, che ogni tanto perde la bussola del buon senso e del rispetto reciproco. Un signore d’altri tempi, si usa anche dire; e la definizione calza a pennello come non mai. Era sempre un grande piacere incontrarlo ai tornei, incrociare il suo sguardo mite, discutere di tutto e con contenuti mai banali. Così come un piacere era giocarci, disputare partite nelle quali Raffaele metteva in campo fair play e maestria tecnica senza fare differenza tra incontri ufficiali e amichevoli.

Ieri Lello ha deciso di lasciarci. Di lasciare i suoi cari, i suoi amici, il suo lavoro, la sua vita. Non tutto ha un perché, anche se questa è stata sicuramente la parola che tutti noi abbiamo usato, appena saputa la tragica notizia. Di sicuro, però, Lello ha deciso di separare la sua anima dal corpo. E non è un discorso che vale solo per chi è credente. Per motivi che noi non possiamo e non abbiamo il diritto di sondare, la vita è diventata insopportabile per lui. E’ una scelta drammatica ma che merita rispetto, grande rispetto. E lo merita, a maggior ragione, proprio per la bella persona che Lello è stata. Una bella anima, per la quale il dolore e la sofferenza che spesso implicano il vivere sono diventati ostacoli insormontabili. Non lo sapremo mai, ma, forse, se fosse stata una persona diversa, meno sensibile, meno delicato nei modi e nelle relazioni, il male che lo ha spinto a quel gesto estremo non avrebbe avuto la meglio.

Di sicuro, però, adesso Lello riposa in pace. Ed è così che voglio ricordarlo: sereno, il volto che accenna il suo inconfondibile sorriso, la mano pronta al saluto e all’abbraccio. Nelle tante, tantissime cose lette su di lui sui social, tra ieri e stamane, c’è stato anche chi si è augurato che Lello abbia portato con sé la valigetta con la squadra. Me lo auguro anch’io. Sarà un piacere rimettere insieme le miniature sul campo e aspettare il suono del timer.

Ciao Lello

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