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Palmieri: "Under da favola. Ma ora le scuole"

Alfredo Palmieri è un uomo di poche parole. Mai sopra le righe, per lo più silenzioso. Grande osservatore. Il suo lavoro nelle categorie giovanili dà puntuali frutti ogni anno. E le nazionali che mette insieme, selezionando i migliori talenti di Subbuteo del Paese, spesso fanno rima con la parola “campioncini". Quest’anno i suoi baby sono tornati dai mondiali di Rochefort con cinque medaglie d’oro sulle sei in palio. Dire che non c’è male è dire poco.

Palmieri, ancora una spedizione italiana giovanile che rientra a casa con uno zaino pieno di medaglie prestigiose. Conferme, sorprese e delusioni azzurre di questo mondiale.

"Confermarsi è sempre difficile, ma gran parte degli under sono ormai molto esperti e riescono a non deconcentrarsi mai. La sorpresa potrebbe apparire Micael Caviglia, ma non per me, ero convinto che se avesse giocato come sa, sarebbe arrivato fino in fondo. Delusioni? Nessuna, tutti hanno dato il massimo".

C'è stato qualcosina che non ha funzionato nell'under 12?

"In molti hanno reputato il secondo posto deludente, ma c'è una considerazione da fare: durante la finale c'erano tanti tifosi belgi intorno ai tavoli che si facevano sentire con forza, la nostra formazione era composta da diversi debuttanti ai quali forse è tremato un po’ il dito".

Si iniziano a vedere segnali di risveglio negli altri Paesi oppure continuiamo ad essere i soli con settori giovanili all’altezza?

"Purtroppo continuiamo ad essere i soli ad avere dei veri settori giovanili”.

Marco Lamberti ha parlato di una spedizione azzurra in cui lo spirito di gruppo si è cementato ancora di più. E' stato così anche per gli under?

"A dire il vero negli under non c'è mai stato problema di coesione"

In Italia ci sono ancora tanti club che non riescono o non possono lavorare con i giovani. Come possono dare una mano la federazione e le nazionali giovanili?

"Se non si riesce a far entrare questo sport nelle scuole non ci potrà mai essere una svolta”

Come giudica l'organizzazione di questo mondiale e su cosa pensa che si debba lavorare in ottica di una World Cup organizzata in Italia?

"Secondo me questo mondiale è stato organizzato in maniera pessima, tempi lunghissimi, campi mediocri, lacation scandalosa. In Italia diamo lezioni di organizzazione, non a caso la champions disputata a Napoli è stata premiata come torneo dell’anno. Sono certo che il prossimo mondiale che si disputerà in Italia sarà il migliore di sempre". 

Cosa si aspetta, sul fronte giovanile, dalla nuova stagione agonistica?

"La prossima stagione agonistica comporterà il cambio di categoria di molti under, sono curioso di vedere la loro reazione".

 

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